Quante volte, ammirando la maestosità del Colosseo, passeggiando tra i Fori Romani o rimanendo stupiti davanti al Pantheon ci interroghiamo, stupiti, in merito alla straordinaria longevità delle costruzioni di epoca romana. Come è possibile i monumenti sopracitati abbiano saputo resistere all’usura del tempo, al trascorrere degli anni e ai tanti danneggiamenti causati dagli agenti atmosferici? Grazie al lavoro di moltissimi storici e un’innumerevole quantità di ricerche, finalmente sembra essere stato trovato il segreto della resistenza delle costruzioni dell’Antica Roma.
I risultati ottenuti da Admir Masic, scienziato del Massachusetts Institute of Technology di Boston, non hanno permesso solamente di scoprire le ragioni per le quali ancora oggi ci è possibile ammirare gran parte degli edifici di epoca romana, ma anche è soprattutto si sono rivelate decisive nello sviluppo di un nuovo tipo di calcestruzzo, ispirato proprio a quello utilizzato anticamente nella Città Eterna.
Nei paragrafi successivi verranno, quindi, fornite tutte le informazioni in merito alla resistenza che ancora oggi contraddistingue alcuni degli edifici più noti dell’Impero romano.
L’uso del calcestruzzo e la tecnica nota come Hot Mixing
Alla base della longevità e della resistenza tipiche degli edifici di epoca romana vi è, come dimostrato da più ricerche, un sapiente utilizzo del calcestruzzo, più precisamente nella tecnica nota come Hot mixing. Questa consiste nel miscelare il calcestruzzo alla calce viva, sostanza che, a contatto con l’acqua, genera un notevole aumento di temperatura nel composto e una conseguente formazione di piccoli granelli di calce.
Proprio questi ultimi rappresentano l’elemento in grado di attribuire maggiore resistenza alle costruzioni, piccoli elementi che rendono edifici millenari ancora oggi quasi perfettamente integri. Per comprendere al meglio l’importanza di tali granelli basta pensare a ciò che rende il normale calcestruzzo un composto che, negli anni, tende a usurarsi: le piccole fessure che si creano al suo interno e che assorbono umidità fino a provocare crepe di grandi dimensioni e una stabilità precaria. L’uso della tecnica precedentemente citata, l’Hot Mixing, permette invece di attribuire maggiore solidità al calcestruzzo, in quanto piccoli granelli di calce situati all’interno di quest’ultimo provvedono a sciogliersi in caso di eccessiva umidità e a riparare i danneggiamenti dovuti all’usura.
Dall’Antica Roma a oggi
Come brevemente anticipato, lo studio riguardante l’uso del calcestruzzo in Epoca romana non ha solo permesso di fornire risposta a uno dei quesiti più interessanti degli ultimi secoli, ma ha favorito una delle più grandi innovazioni degli ultimi anni: lo sviluppo di una calce che, proprio come quella romana, riesce a garantire maggiore resistenza. La ricerca portata avanti dagli scienziati impiegati nel Massachusetts Institute of Technology di Boston ha stimolato moltissime startup a creare prodotti in grado di migliore l’intero settore edile grazie allo sviluppo e alla commercializzazione di calcestruzzi in grado di garantire prestazioni ancor più elevate.
I risultati più incoraggianti sono stati, senza ombra di dubbio, quelli raggiunti da un’azienda italiana, DMAT, la quale ha introdotto in commercio D-Lime, il primo calcestruzzo liberamente ispirato a quello utilizzato dai romani. A contraddistinguere questo prodotto non solo solo maggiore resistenza e presa rapida, ma anche caratteristiche che ben si sposano con le tematiche più attuali di questi anni. D-Lime, infatti, non è solo capace di autoripararsi, ma comporta anche un risparmio del 20% di emissioni di anidride carbonica rispetto a una quantità uguale di calcestruzzo classico.
Rainbow Multi Services, principale impresa edile a Milano, e moltissime altre importanti realtà del settore, hanno sin da subito compreso le grandi potenzialità di D-Lime, calcestruzzo autoriparabile, capace di abbassare le emissioni di CO2, di garantire maggiore resistenza e, soprattutto, caratterizzato da grande convenienza, in quanto costa la metà rispetto agli altri prodotti.